Il signore del crimine by Irene Adler

Il signore del crimine by Irene Adler

autore:Irene Adler [Adler, Irene]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858517246
editore: Piemme
pubblicato: 2018-07-21T22:00:00+00:00


Capitolo 12

UNA STELLA MISTERIOSA

– Mi è sfuggito! – esclamò Arsène Lupin, furibondo. – Non ci posso credere, ma mi è sfuggito!

– Ma almeno l’hai visto? – gli domandai.

– Visto? Certo che l’ho visto! Ho visto un operaio arrampicarsi sul tetto e poi scendere dalla parte opposta, con una carrucola e una corda che si era preparato apposta!

Arsène camminava avanti e indietro nel nostro soggiorno, come una bestia in gabbia.

– Non ho fatto in tempo a raggiungere la corda, che lui l’aveva già tagliata dall’altra parte, ed era sparito! Puff! Tra tutta l’altra gente, come se non fosse mai esistito.

Sherlock lo ascoltava, immobile, seduto al tavolo, immerso nelle sue congetture. Non c’era dubbio che avesse avuto perfettamente ragione, quando aveva detto che saremmo stati sfidati.

Era accaduto, ed eravamo stati battuti.

Da un giocatore astuto, che aveva pianificato quell’ennesimo colpo di scena con incredibile precisione. E che dava prova, oltre che di una mente brillante, anche di ottime doti atletiche. Una mente brillante che rivaleggiava con quella di Sherlock, e un’agilità che eguagliava quella di Lupin.

Non pareva mancargli niente… A parte, ovviamente, un tocco femminile. E forse questo avrebbe potuto rivelarsi di fondamentale importanza, o almeno così mi piaceva pensare.

– Resta il fatto che anche questa volta ha orchestrato una messinscena… e non ha ucciso nessuno – intervenni, osservando il coltello che aveva ferito la venditrice di ostriche. L’avevamo appoggiato, piuttosto sbadatamente, sul vassoio d’argento del servizio di casa.

– Lo spettacolo era per noi – mormorò Sherlock, cupo. – Non gli interessava uccidere nessuno. Come con l’arciere. E il marinaio. Non vuole il delitto. Gli interessa la forma del delitto. È come… –. Sherlock fece vagare lo sguardo sui quadri appesi alle pareti del soggiorno: le eleganti vedute, le nature morte e i ritratti degli avi di papà. – È come un artista del crimine. Lo fa come se fosse una forma d’arte…

– Mette i brividi… – commentai.

– Ma questo non spiega comunque perché lo stia facendo – osservò Arsène, incrociando le mani sul petto.

– Che cosa vuole, un artista? – si domandò Sherlock, ad alta voce.

– Realizzare una grande opera – rispose Lupin.

– Vuole essere visto – risposi io, invece.

Holmes puntò il dito verso di me.

– Essere notato – disse. – Vuole che qualcuno si accorga di lui.

– …Noi? – domandò Arsène.

– No – obiettò Sherlock. – Noi non c’entriamo niente, nella sua opera. O meglio, adesso c’entriamo anche noi, ma… noi non eravamo previsti. Lo abbiamo attirato su di noi pubblicando l’Alfabeto di Pollicino sul Times, e poi siamo stati così sciocchi da farci vedere al mercato del pesce. Avevamo un vantaggio su di lui: non ci conosceva. Non sapeva chi fossimo. Mentre ora, invece…

– Dobbiamo avere paura? – domandai.

– Dipende dal suo piano e dal suo reale scopo – disse Sherlock, con un’alzata di spalle. – Se è come immagino, si divertirà solamente a farci assistere allo spettacolo, almeno fino a quando non ci considererà spettatori troppo molesti…

– Non pensi che si sia spaventato, nel vederci al mercato?

– E perché?



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